16 Giugno 2020

La malattia paradontale

“Non pensavo di avere questa patologia”

Questo è quello che quasi tutti i pazienti rispondono ad un odontoiatra/parodontologo dopo che questi ha fatto visita e diagnosi di malattia parodontale (detta anche parodontite o, in gergo, piorrea).

Il motivo è che si tratta di una patologia cronica, degenerativa dei tessuti di supporto del dente (e che può esitare anche nella perdita dell’elemento dentale integro), ma spesso è asintomatica, lievemente sintomatica e può manifestare degli episodi dolorosi, acuti, localizzati o diffusi che scompaiono temporaneamente con antinfiammatori di automedicazione.

Una volta passato il dolore il paziente pensa di aver risolto il problema ma purtroppo non è così.

La malattia prosegue indisturbata la sua corsa.

Uno studio americano ha dimostrato l’esistenza di una variante del DNA presente frequentemente nella popolazione (polimorfismo) che aumenta la probabilità di insorgenza della patologia.

Inoltre, se sommiamo il fattore ereditario ad altri fattori predisponenti come il fumo, la scarsa igiene orale, malattie sistemiche e stress, si osservava un aumento di 10 volte del rischio di ammalarsi.

La colonizzazione delle superfici dentali da parte dei batteri (placca batterica) è riconosciuta essere il fattore eziologico principale per lo sviluppo della malattia parodontale.

La malattia parodontale, responsabile di una situazione d’infiammazione cronica con rilascio di mediatori infiammatori in circolo, rappresenta inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo e l’aggravamento delle seguenti patologie:

CARDIOPATIE CORONARICHE, MALATTIE RESPIRATORIE, DIABETE, PARTO PREMATURO E NASCITA DI NEONATI SOTTOPESO.

A beautiful interracial couple in the bathroom brushing teeth

“Guariro’?”

Ovviamente questo è quello che preoccupa maggiormente i nostri pazienti: il nocciolo della questione!

Gli obiettivi preposti sono nello specifico:

  1. Eliminare lo stato infiammatorio
  2. Limitare/bloccare la progressione della malattia
  3. Limitare/evitare la perdita dei denti

Il dentista/igienista dentale risponderà: DIPENDE!.

La guarigione della malattia parodontale rappresenta più che altro il raggiungimento di un equilibrio nell’ecocistema della bocca, fra ospite e biofilm batterico.

Questo delicato equilibrio, se raggiunto, va costantemente curato e mantenuto, vita natural durante, attraverso il controllo periodico e un’igiene costante della bocca, sia professionale che domiciliare da parte del paziente.

In breve illustrerò il percorso tipico affrontato dal paziente parodontale nel nostro studio:

  1. Visita e diagnosi di malattia parodontale
  2. Classificazione del grado e dello stadio della patologia
  3. Stesura e proposta di trattamento
  4. Terapia personalizzata al caso specifico in studio e istruzione al mantenimento domiciliare della cura e della manutenzione della bocca.
  5. Programmazione periodica e continuativa della terapia di supporto in studio, supportata da rivalutazione cadenzata dei parametri di riferimento; formazione/informazione adeguata, personalizzata e costantemente aggiornata delle modalità di cura domiciliare.

Ai tempi del COVID-19

Purtroppo stiamo vivendo tempi particolarmente difficili….

Il nostro impegno è proteso ad organizzare il rientro in studio, con nuove modalità di lavoro, dettate dalle Associazioni e dal Ministero della Sanità, nonché dall’OMS.

La nostra attenzione è rivolta specialmente ai nostri pazienti in terapia di mantenimento parodontale che oggi sono costretti a sospendere i controlli e le terapie periodiche. A loro ci rivolgiamo sottolineando ora più che mai la necessità di occuparsi minuziosamente della cura di denti e gengive.

Sappiamo che come per tutte le malattie croniche, il ruolo del paziente è fondamentale.

Il paziente è parte integrante del team terapeutico.

In un certo senso possiamo dire che “Il paziente cura sé stesso”… vale per il diabete, vale per l’ipertensione arteriosa nonché per la paradontite.

Ci sono inoltre raccomandazioni che è sempre importante ricordare:

– Spazzolare con cura e attenzione i denti 3 volte al giorno e passare bene filo e/o gli strumenti interdentali (scovolini, soft picks, ecc…)

– Non fumare, a maggior ragione in un periodo in cui passiamo così tanto tempo all’interno

– Nutrirsi correttamente, senza dimenticare frutta e verdura

– Fare attività fisica, anche se in uno spazio limitato.

Sperando di poterci vedere quanto prima, con affetto vi saluto!

Dott.essa Valentina Pavan

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